L'intervento di Mariangela Sedda vuole essere un motivo di incontro e presa di coscienza del fenomeno dell'immigrazione, di ieri e di oggi. La sua opera "Oltremare", ma del resto anche altre opere successive di questra scrittrice, per esempio "Vincendo l'ombra", affonta le vicende di una generazione di donne che vive la propria esistenza, di sorelle o madri, attraverso la separazione, la lontananza, la fuga. "Oltremare", in particolare, narra le vicende di due donne, due sorelle. Una, Grazia, emigrata in Argentina e l’altra, Antonia, rimasta in Sardegna, che, nei due romanzi epistolari, narrano una storia che va dal 1913 al 1943. Piccole vicende personali toccate dai grandi eventi della Storia: il viaggio, che sempre ritorna nelle lettere che si scambiano e nel diario di Antonia, come cesura tra un prima e un dopo, le guerre, le sofferenze e i cambiamenti causati dall’emigrazione sia in chi parte che in chi resta. Il fascismo e la repressione dall’una e dall’altra parte del mare. Romanzi, entrambi, in cui Mariangela Sedda imbastisce un 'intera narrazione sullo scambio epistolare'. Mariangela Sedda, che attualmente vive a Cagliari, dove ha insegnato per vari anni presso la scuola media superiore, è una prolifera scrittrice di testi teatrali, romanzi, saggi e fiabe. La vicenda che racconta in questo romanzo ha inizio a partire dal 20 Maggio 1913,con la prima lettera dall’ Argentina di Grazia "[...] Carissime mam– ma e sorella,vengo a scrivervi e la mia mente non sa quale pa- rola fare uscire per prima per- ché tutte insieme vogliono vola- re alla nostra casa [...]", e si evolve per quindici anni,fino al 4 Febbraio 1928 [...] Grazia sorella mia stimata,,sono io, Antonia,nascosta sotto abito diverso [...] Io stò bene ma ti scrivo per dirti di stare attenta a quello che ti esce di bocca in America [...] proprio questo stanno facendo alle lettere degli emigranti..Quello che hai scrit- to nell ‘ultima lettera può essere pericoloso [...], racchiudendo in settanta lettere un intero periodo d ‘avvenimenti del nostro paese,e dal quale emerge un profondo dolore dovuto al distacco ed all’ansia di trovarsi lontane l’una dall’altra, e di esistere in nazioni che vivono in maniera molto differente il periodo storico che attraversano, seppur fortemente influenzate dai movimenti politici ed umani di coloro che emigrando tentavano di sfuggire non solo alla miseria,ma anche ad una guerra che non sentivano loro. La potenza della parola scritta, in questo caso dovuta all’espediente costituito dalle lettere, è coinvolgente, e
l’apparente semplicità di un lessico popolare ed a volte stentato rendono di gran realismo le vicende narrate, immergendo totalmente il lettore in quella che sarà un ‘esperienza particolarissima, e facendolo partecipare in prima persona al complesso legame che unisce le due sorelle. Piccoli episodi di vita privata si mescolano quindi ad avvenimenti di portata storica,passando da scorci d ‘esistenza nel piccolo paesino di Olai, cadenzati da riti e gesti quotidiani di un popolo profondamente segnato da una grama esistenza,alla vita nel "Nuovo Mondo ",dall’apparenza luminosa e ricca d ‘attese, ma che nasconde anch’essa la sua buona dose di miserie ed ingiustizie, malgrado dia l’opportunità ai più fortunati di rifarsi una vita dignitosa. Un lungo ed attento lavoro di ricerca precede la stesura di quest’ opera,ricerca di testimonianze e di scritti di coloro che hanno vissuto in prima persona quelle particolari esperienze del periodo, e che Mariangela Sedda è andata a cercare con pazienza, facendosi raccontare dai diretti interessati le loro storie di vita vissuta, o leggendo lettere per gentile concessione di
coloro che hanno avuto parenti emigrati con i quali tenevano regolare corrispondenza. Particolarmente coinvolgente la storia d ‘amore di Antonia, contrastata e mal vista dalla comunità del piccolo paesino,nel quale i rancori dovuti alla guerra sono duri a placarsi. Romantica invece la figura del fratello delle due. Emigrato in Argentina assieme a Grazia, e finito a condurre una vita da Gaucho nella Pampa, innamorato dei cavalli e del Tango, inerme di fronte al fascino ammaliante delle "donne di mal affare " con le quali sperpera i pochi guadagni allacciato dalla malia dell’affascinante ballo argentino [...] per nostro fratello Francesco non ti devi prendere dispiacere,,i soldi se li ha suda- ti lui e questa del tango dice che è una malattia anche nel- l ‘Europa e lui non è cambiato. Ti sei dimenticata che l ‘unica cosa che lo faceva tornare in paese per le feste era il ballo? [...]. Un romanzo che farà palpitare il cuore fino all’ultima lettera, tra speranze legate ai fermenti ed alle novità del primo dopoguerra,che correranno in parallelo con la paura per le premesse di quella che sarà poi la dittatura fascista. Una apprensione che corre veloce nella lettura, e che non teme distanze, capace di valicare continenti con un filo di tensione e sentimento che vibrerà fino ad Oltremare. Un libro che ha ottenuto un meritato successo di pubblico, con numerose ristampe al suo attivo,e con una pregevole fiction radiofonica trasmessa due estati fa su Radio2.