Questo contributo intende proporre una lettura critico-ricostruttiva del tema poliedrico della formazione con riferimento alle logiche che animano e/o condizionano l’azione degli attori politico-istituzionali a livello regionale ed ai (possibili) riflessi di questa azione sulle relazioni sindacali, in un ambito cruciale della c.d. società della conoscenza. A questo fine, una breve disamina del quadro normativo nazionale e delle politiche dell’Unione europea consentirà di individuare talune questioni di importanza strategica nell’azione di governo regionale e, più in generale, di mettere meglio a fuoco le complesse dinamiche di governance locale ed il ruolo che vi possono svolgere sia attori tradizionalmente presenti sul territorio (ad es. i sindacati), sia quelli comparsi più di recente (ad es. le università).